Bambini e pesce in cucina: qualche consiglio utile

Bambini e pesce in cucina: qualche consiglio utile

Quando si tratta di alimentazione per i nostri bambini, ci sono sempre tante incertezze riguardo i cibi da inserire nelle loro diete; ricordiamo che è sempre importante seguire le indicazioni dei pediatri educando i nostri pargoli al consumo di cibi che apportano i giusti nutrienti al loro organismo. Il pesce è senza dubbio un alimento che non deve mancare per un’alimentazione sana ed equilibrata, vediamo perché e scopriamo come far mangiare il pesce ai bambini.

La carne del pesce è tra le carni più pregiate e ricche di proteine, sali minerali, vitamine e grassi buoni; tutte sostanze importantissime per la crescita dei più piccoli! Contiene iodio e fosforo, che danno un forte contributo allo sviluppo degli organi in crescita, ottimizzando l’assimilazione del calcio nelle ossa. Questo alimento migliora l’attività delle vitamine e lo iodio contenuto al suo interno, si concentra nella tiroide nonché responsabile del metabolismo.  Inoltre, chi non ha mai sentito parlare degli Omega 3 legati presenti nel pesce? Questi sono acidi grassi che aiutano a prevenire le malattie infiammatorie e le allergie, oltre a favorire lo sviluppo delle cellule nervose. Ecco perché si dice che il pesce faccia diventare i bambini più intelligenti! Altre vitamine contenute in questo cibo sono la vitamina A ed E, dalle proprietà antiossidanti e che rinforzano la retina, proteggendo la vista. Aggiungiamo anche che gli omega -3 favoriscono lo sviluppo fetale, per questo, è sempre consigliato consumare pesce anche durante l’allattamento e la gravidanza.

Il pesce, quando inserirlo nella dieta dei nostri bambini?

Come si può evincere, tanti sono i benefici che derivano dal consumo di pesce, è appunto una fonte di nutrienti essenziali che favoriscono la regolare crescita del bambino e va privilegiato rispetto alla carne perché è più digeribile e meno ricco di tessuto connettivo.

Il pesce può essere inserito fin dagli inizi dello svezzamento (intorno al quinto mese di vita), dopo aver introdotto i cibi solidi tradizionali, come cereali, carne frullata, frutta e verdura. Questo perché il pesce è uno dei maggiori alimenti allergenici e prima del via libera del pediatra i bambini non dovrebbero mangiare cibi allergizzanti; in caso si manifesti eczema cronico o un’allergia alimentare è opportuno rivolgersi ad un medico. Scongiurata la preoccupazione di un’allergia, è importante inserirlo nella dieta del bebè prima come omogeneizzato, poi fresco o surgelato accompagnato alla pappa e, solo dopo gli otto mesi di vita come secondo, cioè da solo o con un contorno. Con quale cadenza settimanale è opportuno proporlo? Gli specialisti consigliano un consumo frequente ogni due o tre volte a settimana.

Bambini, quale tipologia di pesce è più adatta a loro?

La vasta scelta che ci offre il mare non aiuta nella selezione del pesce da proporre ai nostri bimbi. Anche in questo caso è utile seguire il consiglio degli esperti, che suggeriscono pesci di piccola e media taglia che, vivendo nelle acque a media profondità sono meno esposti all’inquinamento. Molto consigliato, è il pesce azzurro come ad esempio, sgombri, sardine e alici oppure orata, branzino o sogliola che avendo un gusto delicato saranno più facilmente apprezzati dai bambini. Per un gusto ancor più delicato potete optare per il pesce d’acqua dolce, come il salmone o la trota.

Altri consigli sulla tipologia di pesce da acquistare per i nostri pargoli riguardano la provenienza: meglio pesci provenienti dagli Oceani o dai Poli, come le acque meno inquinate del Mediterraneo.

Quanto al fresco o surgelato, sul fresco bisogna riuscire a riconoscere le caratteristiche di freschezza: odore delicato e gradevole, aspetto lucente, iridescente, corpo rigido con consistenza soda, squame aderenti e lucide, occhio limpido e sporgente, branchie con lamelle rosse o rosa e ben separate tra loro. Per il surgelato, invece, bisogna informarsi se il pesce ha subito il trattamento termico sulla nave stessa che lo ha pescato; se ciò è avvenuto secondo i giusti standard, il pesce risulterà alla pari (per qualità nutrizionali) o migliore del pesce fresco.

Scegliendo questo genere di pesci e con le giuste ricette, anche i più piccoli potranno apprezzare. Ma come comportarsi se i palati dei più piccoli non apprezzano l’odore, il sapore o il tipo di cottura del pesce?

Pesce, come renderlo appetibile agli occhi dei bambini

Quando serviamo piatti di pesce in tavola, spesso i bambini fanno smorfie o capricci e diventa difficile convincerli a mangiarlo. Qui trovate alcuni trucchetti per riuscire più facilmente nell’impresa:

  • Provare diversi tipi di pesce tra quelli consigliati dagli esperti, per capire quale si avvicina di più al loro gusto;
  • Facilitare il consumo al massimo, eliminando la pelle e spinandolo con cura in modo da renderlo più appetibile e semplice da mandar giù!
  • Avere fantasia per l’impiattamento: ricordate che si tratta di bambini, ed è più facile coinvolgerli trasformando tutto in un gioco. Con un po’ di fantasia e qualche ortaggio sminuzzato, si possono creare composizioni di pesce che divertono il bambino e gli facciano apprezzare il piatto;
  • Scegliere i condimenti giusti: ad esempio pesci come nasello, platessa e merluzzo si possono accompagnare alla maionese o alla salsa alle erbe; per smorzare il sapore forte del salmone si può aggiungere al piatto un purè di patate!
  • Un altro modo per preparare il pesce ai bambini è frullare, potrebbero apprezzarlo di più sotto forma di omogeneizzato, mousse o polpettone;