Iperemesi gravidica: cos’è, quanto dura e terapia

Iperemesi gravidica: cos’è, quanto dura e terapia

L’iperemesi gravidica è una condizione piuttosto rara: colpirebbe infatti fra le 3 e le 30 donne incinte su 1000. Non se ne parla spesso proprio perché si tratta di una situazione poco diffusa.

Circa l’80% delle donne in gravidanza nei primi tre mesi di gravidanza soffre di nausea e vomito, ma quando questo diventa eccessivo può portare a conseguenze importanti e anche gravi per la gestante. Ecco che, in una condizione di vomito oltre il normale, si parla di iperemesi gravidica: ne soffrirebbe circa lo 0,5% delle donne in dolce attesa.

Sul feto non ci sarebbero danni rilevanti, se non un aumento del rischio di deficit dello sviluppo. Va anche detto che questo malessere invalidante per la madre potrebbe portare a un parto prematuro o alla nascita del bambino sottopeso. Allora, cos’è nello specifico l’iperemesi gravidica? Quando bisogna rivolgersi al medico per scegliere la terapia adeguata?

Cos’è l’iperemesi gravidica

Come specificato nei tanti articoli sulla gravidanza in FidelityDonna, la maggior parte delle gestanti soffre di nausea, quasi sempre associata al vomito: è proprio questo il sintomo tipico delle prime fasi di gestazione, che non porta grandi problemi alla gestante, se non fastidio e disagio. Si tratta, anzi, di una condizione che, secondo diversi studi scientifici, è positiva per la salute e la crescita del feto (sarebbe addirittura legata a una minore incidenza di malformazioni del nascituro).

Quando però il vomito supera i livelli normali e ‘buoni’ si può arrivare a una condizione invalidante e pericolosa per la donna: l’iperemesi gravidica. Questa si manifesta con vomito frequente e ripetuto durante l’intero arco della giornata. A esserne particolarmente colpite sono le donne molto giovani, alla prima gravidanza, ancora di più se si tratta di gestazione multipla o se si è obese. Anche l’ereditarietà pare giochi un ruolo importante: se in famiglia ci sono stati diversi casi simili, può succedere che la donna sia più predisposta al problema del rigetto eccessivo.

Quando i fenomeni di vomito superano le circa 10 volte al giorno, la donna gravida può avere conseguenze invalidanti, tra cui la perdita di peso importante con forte squilibrio nutrizionale e la disidratazione, al punto che risulta necessario l’intervento del medico. Altri sintomi della condizione possono essere stanchezza cronica, mal di testa forte, aumento delle frequenza cardiaca, incontinenza urinaria, disagio psicologico (legato al timore di non riuscire a gestire il problema), ipersensibilità verso gli odori forti di alcuni alimenti, nervosismo.

Quanto dura

L’iperemesi gravidica tende a scomparire in maniera naturale dopo i primi tre mesi di gravidanza. Nel corso del quarto mese il problema, nella maggior parte dei casi, non esiste più. Tra la quarta e la sesta settimana di gravidanza può presentarsi in maniera forte: è proprio la sua violenza che la contraddistingue dalla semplice nausea mattutina gravidica.

Tuttavia, il 20% delle donne può trascinarsi il problema per tutta la gravidanza, con fasi più o meno forti, sino al giorno del parto. Si tratta in quest’ultimo caso di una rarità: solitamente intorno alla quattordicesima settimana di gestazione si supera.

Terapia e rimedi per iperemesi gravidica

Non esiste una vera e propria cura per combattere l’iperemesi gravidica, anche perché collegata alla gravidanza. Quando la situazione peggiora, la donna incinta si rivolge al medico per cercare la terapia più adatta. Se il vomito eccessivo ha causato disidratazione importante, è necessario il ricovero ospedaliero. Sono infatti numerosi i casi di ricovero con donne che soffrono di questo disturbo. La gestante che ha perso alte quantità di sali minerali viene solitamente sottoposta a flebo idratanti e nutritive.

Esistono tuttavia dei rimedi utili per far sì che la situazione non peggiori e sono all’incirca quelli indicati per combattere il vomito, ovvero: evitare alimenti che hanno un odore fastidioso, non fare pasti troppo abbondanti e preferire più spuntini al giorno, non consumare cibi speziati e troppo grassi, scegliere cibi solidi e secchi, riposarsi e dormire in abbondanza, uscire e distrarsi, bere tisane allo zenzero.

Per ciò che riguarda poi la terapia somministrata dal medico, vengono solitamente prescritti degli integratori alimentari e farmaci antinausea e antivomito come ondansetron e metoclopramide. Utili e spesso usati anche gli antistaminici come la prometazina. Considerato che la gravidanza è un periodo particolarmente delicato per le donne, in cui raramente si possono assumere farmaci, risulta importante informare il proprio medico e il farmacista prima di procedere a cure fai da te, rischiose per la propria salute e per quella del feto che si porta in grembo.